Se c’è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c’è una soluzione perché ti preoccupi? Aristotele.
Purtroppo il nostro tempo non ci permette più di non preoccuparci dobbiamo trovare soluzioni, anzi probabilmente la soluzione già la conosciamo ma il mondo cerca strade alternative per non perdere il ‘confort’ che abbiamo conquistato nella nostra storia ed allora ecco che si cercano sistemi alternativi per produrre energia, per muoversi, per produrre cibo, per combattere le malattie. Peccato che tutto questo comunque ha un costo per la ‘sostenibilità’ del pianeta, ogni cosa nuova che si produce ha un impatto, molto spesso superiore a quello di mantenere l’oggetto che va a sostituire.
Immaginate per esempio una auto di ultima generazione, elettrica, plug-in, hybrid, benzina, gasolio, GPL o metano che dai numeri di certo nell’uso inquina meno, ha un impatto inferiore alla vs vecchia panda 30 del 1990, peccato che le risorse e l’energia necessarie per progetti e produrre la nuova autovettura sono di certo molto più grandi ed impattanti rispetto al mantenimento ed all’inquinamento prodotto dalla nostra vecchia auto, non sono un esperto ma credo servano decine e decine di anni per mandare in pareggio il bilancio energetico e l’impatto ambientale fra il vecchio (brutto e sporco) ed il nuovo. Un prodotto nuovo peggiora le cose se viene sostituito anzitempo.
Questo credo sia comune a tutti i prodotti nuovi che vengono concepiti e costruiti oggi, nella maggioranza dei casi non sono prodotti, se non in minima parte, con materiali riciclati, quindi è necessario consumare parte delle risorse del pianeta, la loro produzione costa energia ed infine consumano energia.
Credo, questo naturalmente è un mio pensiero, che l’unica strada percorribile sia quella di ridurre le nostre necessità ed ambizioni, un downsize dei prodotti che usiamo darebbe qualche speranza in più al futuro dei nostri figli. Le cose più sostenibili sono quelle più piccole, quelle che necessitano di meno materiale, che consumano meno e cosi via. Parlare di Tesla Model S e definirla sostenibile ed ecologica è una bugia, parlare del passaggio all’elettrico nei trasporti come soluzione sostenibile è una bugia.
Nella direzione del Downsize ognuno di noi potrebbe ridurre il suo impatto sul pianeta, scegliere un mezzo di trasporto pubblico o più piccolo, questo porterebbe ad un immenso risparmio di energia, qui è il punto in cui si colloca la bicicletta.
Non possiamo fare a meno del trasporto, le nostre città sono sempre più grandi e l’esigenza di vivere in luoghi più economici e a dimensione d’uomo rendono assolutamente necessario spostarsi in modo rapido. Il futuro non può essere quello delle auto da 5 metri come nelle proposte nelle nuove pubblicità di AUDI, quei prodotti hanno costi ed un impatto ambientale per le materie prime necessarie alla produzione, che anche se elettriche a idrogeno o a peli di gatto, non sono sostenibili per il nostro piccolo pianeta.
Per i trasporti Urbani il futuro è assolutamente un mix fra i servizi pubblici e la bicicletta ed i piedi (meglio ancora)
Non si può credere che industria o la finanza trovi le soluzioni che risolvano il problema della sostenibilità, forse possono cercare di ridurre l’accelerazione con la quale ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno ma di certo non proporranno mai soluzioni vere. Le soluzioni possibili per ridurre la produzione di CO2, l’innalzamento delle temperature e quant’altro vanno in concorrenza con gli interessi dell’industria e della finanza, di conseguenza di chi ci governa. è impossibile aspettarsi soluzioni da chi specula sul problema ed ha tutto l’interesse, almeno momentaneo, a non risolverlo, vogliono farti cambiare la macchina con una che inquina meno ma che deve inquinare per essere prodotta e questo inquinamento si va a sommare a quello prodotto dell’auto che stai per buttare.
In queste poche righe mi sono fermato su una visione superficiale del problema e l’ho focalizzato solamente sul trasporto, il mondo che meglio conosco, ma di certo gli aspetti da curare sono molti e spesso hanno un impatto molto più significativo di quello del trasporto delle persone. Basterebbe bere l’acqua del rubinetto per fare qualcosa per il pianeta, non ci sarebbe più bisogno delle bottiglie (plastica o vetro oltre l’energia per produrle), di imbottigliare (macchine per la produzione industriale), magazzini di stoccaggio, trasporti, magazzini di stoccaggio di nuovo, vendita (locale che impegna energia e denaro per la distribuzione finale), l’auto per portarla a casa ed infine il frigorifero per rinfrescarla, la produzione di immondizia, il tutto invece di APRIRE IL RUBINETTO E BERE (certo anche questo non è gratis ma di certo meno impattante).
