Sempre più spesso ci scontriamo con prodotti dai costi proibitivi o quasi, biciclette ed ebike che superano abbondantemente i diecimila euro e che rappresentano il massimo assoluto nel mondo della bicicletta a volte il nostro sogno.
Parliamo di costume o esigenze?
Oggi ho derivato questo nome, IPERBIKE, della IPERCAR, le auto super costose, quelle che spesso vanno fuori dalla logica dell’uso e diventano un oggetto di lusso e costume, che hanno come scopo quello di base ma trascendono in uno status symbol, per esempio guarda le Bugatti, alcune Ferrari tipo LaFerrari ecc, auto che esasperano in tutto i concetti dell’automobile dai materiali alle prestazioni, trasformando un oggetto utile in un oggetto anche bello, bellissimo, che rende fiero il suo padrone e ne esalta il concetto di proprietà.
Lo stesso sta accedendo anche con le biciclette e le ebike. Le serie speciali, le collaborazioni ecc, che estremizzano i concetti propri della bicicletta e la portano ad un livello superiore sono all’ordine del giorno, prometteno prestazioni sportive e/o estetica superiori. Uno dei primi casi che ricordo fu la Specialized Venge McLaren, telaio sviluppato in collaborazione con la casa automobilistica e sfruttando la galleria del vento, usata per le auto di F1, al fine di affinare al massimo l’aerodinamica del mezzo, di conseguenza divenne un prodotto a tiratura limitata dal costo importante che attirò su di se l’attenzione di tutti gli appassionati e soprattutto dei media.
Oggi come oggi ci sono molti marchi che tendono all’eccellenza assoluta proponendo prodotti molto esclusivi che spesso vendono, oltre il certo contenuto tecnico anche lo status symbol, un oggetto da mostrare, da far vedere agli amici, sul quale chiacchierare e magari far rosicare qualcuno. Il possesso e l’orgoglio di possedere cose esclusive.
Al netto dell’aspetto sociale che può essere anche determinate nella scelta di un prodotto, nel nostro mondo i prodotti sono anche l’apice della tecnica e della tecnologia, delle vere e proprie formula 1 con i pedali che offrono il meglio in fatto di telai, geometrie, materiali ed allestimenti. Rappresentano il sogno di noi appassionati e vengono utilizzati dai produttori come vettori per far parlare di se e sfruttare i media per creare discussione.
Ad oggi ogni marchio, o quasi, propone un modello assoluto, quasi senza compromessi, vedi la Mondraker Crafty Carbon RR SL, la Yeti con tutti i modelli TURQ (una specie di Bugatti del ciclismo), Pivot che presenta per ogni modello allestimenti esoterici, Specialized con la serie SWORKS (che soppianta il marchio originale nelle grafiche del prodotto) identifica immediatamente il prodotto TOP che condivide alcuni concetti con i modelli ‘commerciali’ ma che poi nella scelta dei materiali rendono il prodotto profondamente diverso sia nei contenuti che nel costo e di conseguenza mantengo l’esclusività del prodotto.
Questa ricerca del meglio, dell’estremo, dell’esclusivo è oramai comune in tutti i settori, di qualunque prodotto esiste quello commerciale, quello buono, molto buono, quello eccezionale e quello esoterico, vedi il vino con le sue bottiglia che spaziano dal Tavernello fino a prodotti da migliaia di euro, gli orologi, moto, auto, cibo, le case, elettrodomestici. Qualunque cosa ci venga in mente di certo ne esistono una versioni che tendono al SUPER ed a volte all’IPER.
Per molti marchi, la produzione di prodotti esclusivi è volta a creare una immagine del proprio brand che va oltre quello che è il reale valore. Mi spiego, ed uso come esempio il mondo delle biciclette che conosco meglio di altri per riuscire a snocciolare il perché alcuni marchi investano grosse cifre di denaro nella produzione di prodotti che vanno oltre le esigenze del consumatore o dell’atleta, spesso progetti che dal punto di vista economico sono in perdita ma che permettono al marchio di conquistare molto spazio sui media di settore e nelle chiacchiere da BAR degli appassionati e questo produce una grande pubblicità per il marchio oltre a trasferire al potenziale cliente una percezione di qualità anche sui prodotti di più bassa gamma, il trucco è spesso quello di produrre più versioni dello stesso prodotto, con più prezzi che vanno dal commerciale all’esoterico ma rispettando le forme di base, questo permette un po a tutti l’acquisto e la condivisione del sogno.
Naturalmente questo processo aumenta la percezione ed il valore della bicicletta in todo, quindi pian piano i prezzi possono aumentare a tutti i livelli, perché quando scopri che ci sono biciclette da 15/20k€ è ovvio che una da 7000€ diventi molto interessante, magari condivide tantissimi particolari con il prodotto top di gamma. In fin dei conti questi prodotti esoterici servono molto alle aziende ad ai media oltre che al consumatore premimum che vuole avere un prodotto esclusivo che lo distingue dalla massa.
Il costume di questo tempo è più attento al contenitore che al contenuto sia per chi osserva sia per chi si fa osservare; basta pensare a scarpe da ginnastica che costano anche più di 10.000€, t-shirt bianche con la scritta di turno sopra i 500€ e cosi via. Nel nostro mondo almeno c’è il conforto che non è esclusivamente una questione di costume ma c’è anche la sostanza di prodotti progettati e realizzati allo stato dell’arte.
In conclusione c’è da dire che ognuno di noi non è costretto ad acquistare le biciclette da 10.000 ed oltre euro, è una scelta che ognuno di noi fa, si può scegliere l’Iper, il top, medio e l’economico nel pieno della propria autonomia e gusto, certo è molto più bella una Pagani Zonda ma anche la Fiat Panda fa il suo mestiere e se non ho le possibilità oppure semplicemente la mia filosofia di vita non condivide certe esagerazioni la Panda è un ottimo prodotto e di certo ti permetterà di divertirti, magari non potrai ostentare ma non si può avere tutto 🙂


